L'arte del packaging: Christo e Jeanne-Claude

Pubblicato il 5 ottobre 2024 alle ore 8:12

Siamo nell'era dell'acquisto online, di questo siamo tutti ormai consapevoli. Abbiamo certamente avuto almeno una volta l'occasione di scartare il nostro pacchetto ancora caldo di spedizione con quell'entusiasmo giunto ormai al culmine della sua espressione nei giorni trascorsi dopo il click della transazione...

C'è qualcosa di inspiegabilmente affascinante in quell'imballaggio: uno scatolo di forma regolare contiene al suo interno il nostro oggetto (di attesa), di cui ancora non riusciamo a scorgere la forma, il colore, la sua essenza. Esso è protetto da strati di materia che lo proteggono, racchiudono, ...celano. 

Celare per trattenere

Questa inquietudine è parte di un processo intellettuale e creativo che ha caratterizzato un artista dello scorso secolo e che ha fatto del packaging la sua espressione artistica: Christo. A partire dalla fine degli anni 50 e poi insieme alla moglie Jeanne-Claude, la ricerca di questi due grandi artisti divenne storia scritta nel tempo, in ogni parte del mondo.

Christo - Wrapped Box, 1966

I primi progetti impacchettati di Christo raccontano dell'atmosfera respressiva del suo passato e della difficile infanzia nella Bulgaria comunista. Le sue creazioni vogliono trasferire un senso di chiusura, di oppressione. Le corde che tengono chiusi i pacchi sono una trappola mortale che immobilizzano, trattengono, chiudono.

Celare per rivelare

Il sodalizio artistico con Jeanne-Claude segna l'evoluzione di un concetto, lo stravolge, lo porta "fuori" in larghissima scala, associando queste performance artistiche anche alla corrente  Land Art.

C'è da fare una piccola precisazione a riguardo, perché nella Land Art è più propriamente l'ambiente stesso in quanto "opera artistica naturale" ad essere arte... il packaging ambientale è una performance ambientale ma rimane packaging di un oggetto.

La dimensione monumentale delle loro performance artistiche ha naturalmente coinvolto pubblico e volontari del posto che hanno preso così parte al processo artistico, divenendo essi stessi parte dell'opera.

La ricerca sempre all'avanguardia di questi artisti è costantemente stata percorsa da una interiore, profonda energia creativa e da un instancabile impegno nel superare l'ostracismo burocratico  e lo scetticismo politico. Questo forse risulta l'elemento di partenza e di arrivo delle loro opere. Un sistema che a volte "intrappola" è un sistema "oggetto", impacchettabile appunto.

Pur restando impenetrabili i sentimenti che spingono un artista a fare ciò che pensa, è interessante provare a portare lo sguardo verso pensieri e punti di vista nuovi.

Celare per custodire

I progetti di Christo e Jeanne-Claude hanno la forza di confrontarsi con il paesaggio, dialogano con la natura, alimentano la coscienza del reale non solo per  rivelarne la bellezza o riaffermarne il valore, ma ne testimoniano altresì la fragilità e il carattere effimero propri delle cose dell'uomo.

The Floating Piers - Lago d'Iseo 2016

La loro arte è una miscela unica di autoaffermazione e modestia. Non firmano i progetti finiti, eppure ciascuno di essi è subito riconoscibile come una loro creazione. Una volta che hanno impacchettato una struttura o sono intervenuti in uno spazio, saranno per sempre associati a quella struttura o a quello spazio.


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